Eccomi qui... dopo mesi e mesi (quasi quattro!) che non scrivo... il problema è che come dice il testo della canzone "La costanza" dei 24 Grane "nun saccio maje si aggio avuto custanza" (da qui il titolo!).
Mi rimetto a scrivere, dopo aver letto il blog di Bruno, ed in particolare, il post "ZICHICCHE +=1" sul tema dell'inquinamento.
Nel commento, in maniera forse troppo prolissa, avevo anche detto :
"James Ephraim Lovelock, anticipando di cirda dieci anni il Team dei firmatari aveva già anticipato quanto enunciato dagli esperterrimi, aveva fatto grande scalpore, quando in videocoferenza ad un seminario organizzato presso l’università di Venezia ebbe a dire che piuttosto di concentrarsi sulla CO2, le nazioni avrebbero dovuto pensarea piani energetici più efficenti…"
Giusto questa settimana, è capitato che un gruppo di un centinaio di scienziatissimi hanno scritto una lettera al Governo... (tecnico che scrive a tecnico... Tecnico2 ), riporto di seguito un riassunto:
“L'Italia ha bisogno di una strategia energetica a lungo termine, che potrebbe comprendere anche il nucleare”.
È il momento, secondo l’associazione, di
riaccendere le preoccupazioni sulla situazione energetica del Paese:
prima fra tutte, quella di non avere un adeguato e convincente piano nazionale di sviluppo energetico
- si legge nel documento - che tenga conto della necessità di ragionare
su tempi strategici affrancandosi da pregiudiziali che possano
condannare precocemente progetti lungimiranti per perplessità politiche e
tecniche attuali.
L'associazione, presieduta da Angelo Maria Ricci, e che vede come
presidenti onorari Umberto Veronesi e Giorgio Salvini, ricorda come
negli altri Paesi europei sia consentito programmare la politica energetica a livello istituzionale a lungo termine, come la Francia che “ha operato senza incidenti con il suo parco nucleare”.
Secondo l'associazione il rischio nucleare nel nostro paese è stato sopravvalutato.
“La radioattività non è, come pensano molti, qualcosa di innaturale e
di diabolico, ma qualcosa che è in natura, che vi e' sempre stato e che
comunque ci permette di vivere sempre più a lungo - afferma Umberto Tirelli, oncologo dell'Istituto Nazionale Tumori di Aviano e vicepresidente di Galileo 2001 – "Per la salute è molto più dannoso l'inquinamento che proviene da petrolio e carbone
rispetto a quello del nucleare ed è per questo che tutti i Paesi
avanzati del mondo, Usa, Cina, India e Russia, stanno oggi costruendo
nuove centrali nucleari”.
Tralasciando il fatto che questa lettera mi trova pienamente d'accordo in tutto e per tutto, credo che davvero sia giunto il momento di soffermarci su alcuni temi veri e "caldi" da considerare e affrontare in maniera intelligente e matura. Molte volte, così come il problema dell CO2 citato da bruno nel suo post e ribadito dal mio commento, ci si barrica dietro a scusa "superficiali" (LA CO2 E' DA COMBATTERE! IL NUCLEARE UCCIDE!) senza mai affrontare il problema per quello che è veramente, senza affrontarlo "di petto" ma cercare sempre una scappatoia prima di trovarsi faccia a faccia con esso.
chi vivrà, vedrà!
"Tutti i paesi avanzati" tranne la Germania; non si tratta certo degli ultimi arrivati. Se loro progettano di vivere senza nucleare, allora anche noi potremmo farlo, e la prospettiva mi piace moltissimo. Tutto ciò senza nulla togliere al nucleare: come detto altrove, credo che i benefici valgano bene il rischio. Con le tecnologie attuali, le probabilità che un evento imprevedibile (tsunami, meteorite, attentato, terremoto, incendio, antani) faccia saltare una centrale mi sembrano MOLTO BASSE. Rimane lo scazzo, in termini di costi ma non di spazi, delle scorie. Quindi, pur riconoscendo tutti i limiti ed i problemi che ha, non rifiuterei il nucleare. Però, se stiamo a fare il piano quinquiennale, preferirei copiare da chi punta ad abbandonare il nucleare, se la strada è percorribile; e ho fiducia dei tedeschi (anche se non so come abbiano in programma di disfarsene).
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