domenica 24 ottobre 2010

«Te sei malato!», MA ORA UN PO' MENO...

Riprendo scherzosamente il titolo del post precedente per presentare una serie di statistiche relative all'andamento dei "permessi per malattia" a seguito dell'introduzione della legge 133/08, meglio nota come la "Riforma Brunetta" ( in verità è meglio conosciuta come la "legge anti-fannulloni" ma non mi piace come accezione.). Di seguito l'articolo.

Discusso, contestato, criticato, ma anche accolto con apprezzamento, il decreto Brunetta, che ha inasprito i controlli sui permessi per malattia, sembra apportare effettivamente qualche modifica sostanziale nelle abitudini e nei comportamenti dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche.

A 30 mesi dalla sua approvazione, secondo i dati rilevati dal monitoraggio condotto dal ministero per la Pubblica amministrazione e l’innovazione in collaborazione con l’Istat, nel confronto tra il mese di settembre 2009 e lo stesso periodo del 2010, le differenze balzano all’occhio. Anche per i lavoratori degli enti bresciani. Il calcolo è basato sulle rilevazioni trasmesse da 4485 amministrazioni pubbliche, ad esclusione dei comparti scuola, università, pubblica sicurezza e vigili del fuoco.

Rispetto allo stesso mese del 2009, a settembre, le assenze per malattia dei dipendenti pubblici sono diminuite del 4,4% (le giornate medie di assenza sono pari a 0,8 per dipendente). Si sono inoltre evidenziate riduzioni sia degli eventi di assenza per malattia superiori a 10 giorni (-12,4%) sia delle assenze per altri motivi (-4,9%).
Questo per quanto concerne i risultati globali, guardando invece alla realtà bresciana, scorrendo la tabella comparativa, il caso più eclatante di “ritrovata salute” è rappresentato dal comune di Gussago, in cui, in 12 mesi, le assenze, che nel 2009 avevano toccato il 94,7%, sono diminuite fino a toccare quota 23,3%.

Come si comportano invece i dipendenti di Palazzo Loggia? Il calo dei permessi per malattia si è attestato al 13,5%. Meglio ha fatto Montichiari dove la percentuale è salita al 41,8%. Il monitoraggio conferma come la legge 133/2008 abbia ridotto in misura significativa i giorni di assenza per malattia. La riduzione media delle assenze per malattia procapite dei dipendenti pubblici è infatti pari a circa -35%.

Un dato che corrisponde a 65.000 dipendenti in più ogni anno sul posto di lavoro. I tassi di assenteismo del settore pubblico si sono così riallineati a quelli del settore privato: un successo che, secondo il ministero, si traduce in una maggiore qualità e quantità dei beni e dei servizi pubblici erogati ai cittadini.

Nella provincia, invece, i comuni “più sani” sono Bedizzole, passato a -65% di assenti per malattia, con una media di 0,12 giorni a dipendente, Montichiari, come sopra ricordato, dove la media di assenza procapite è pari a 0, 55 giorni di permessi, Villa Carcina (-39,1%), Gardone Val Trompia (-28,6%), Gussago (-23,3%), Brescia (-13,5%), Lumezzane (-7,1%).

Per quanto riguarda gli altri enti, la Provincia di Brescia ha visto meno permessi nella misura del 18% (0,71 giorni pro capite), il Civile con un calo di assenze del 14,4% e l’azienda ospedaliera “Mellino Mellini” di Chiari con un -12,8 cui segue, ben distanziato nei valori, l’ospedale di Desenzano del Garda (-2,9%).
Non soltanto esempi virtuosi, ma anche qualche ente che, invece, ha segnato un peggioramento. Tra questi il comune di Calcinato (+ 2%) e la Asl della provincia di Brescia (+ 4,6%).

Netta impennata di permessi per malattia si è registrata invece al comune di Gavardo, con una percentuale del 23,1%, all’Asl di Vallecamonica Sebino, dove la percentuale è salita di 38,4 punti, al comune di Sarezzo, dove i permessi per malattia sono aumentati del 58% e all’amministrazione comunale di Lonato del Garda dove gli assenti per malattia sono saliti dell’88, 2 %.
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Diversa anche la distribuzione del fenomeno al livello delle macro aree dello Stivale: si va dal -7,2% delle regioni del Mezzogiorno al -1,2% di quelle del Nord Est.
Come si comportano invece i dipendenti dei ministeri? Spiccano i dati del ministero dell'Interno (-22,0%), di quelli del Lavoro e delle Politiche Sociali (-10,8%), dell'Istruzione (-10,5%), delle Infrastrutture (-4,6%), della Giustizia (-4,1%) e dell' Economia e delle Finanze (-3,9%) mentre si registra un aumento del fenomeno presso la Presidenza del Consiglio dei ministri (+2,3%), il ministero dello Sviluppo Economico (+2,7%) e quello per i Beni e le Attività Culturali (+3,1%).

Secondo la normativa introdotta nel 2008, le sanzioni previste per il lavoratore dipendente di una pubblica amministrazione che attesta falsamente la propria presenza in servizio, o che attesta l’assenza dal servizio mediante una certificazione medica falsa possono comportare la reclusione da uno a cinque anni e una multa da 400 a 1600 euro.

Sbagliando nel modo di presentare la riforma, ma non nel merito, credo che il Ministro Brunetta abbia colto nel segno, forse uno fra i ministeri che più stanno lavorando e cercando di mettere l'Italia al passo degli altri Paesi.

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